Organizzazione del lavoro e modello “zero meeting”: stop a riunioni di lavoro inutili

Organizzazione del lavoro e modello zero meeting

C’è chi odia le riunioni di lavoro e poi c’è chi mente. Non a caso nelle ultime settimane, in tema di organizzazione del lavoro, si sente spesso parlare di modello “zero meeting”. Quest’ultimo nasce da un sentiment sempre più diffuso tra lavoratori e dipendenti di ogni ordine e grado: il bisogno di dire basta alle riunioni di lavoro inutili. Questo malessere e una sempre più spiccata insofferenza nei confronti di video call, meeting di lavoro e infinite riunioni aziendali sembrerebbe una delle conseguenze della pandemia e del ricorso allo smart working.

Ma vediamo cos’è il modello zero meeting e quali sono i vantaggi per aziende e lavoratori.

 

I cambiamenti nell’organizzazione del lavoro

Il boom del lavoro agile degli ultimi due anni ha portato inevitabilmente alla proliferazione di video call e riunioni di lavoro on-line, per sopperire al limite della distanza. A confermarlo sono anche i dati, come riportato in un rapporto Microsoft[1]: il tempo medio delle riunioni settimanali su Teams è aumentato del 252% dal febbraio 2020; l’aumento delle riunioni settimanali a livello mondiale è cresciuto del 153%. A due anni dall’inizio della pandemia e al graduale ritorno alla normalità, la situazione non risulta troppo cambiata e, quello che inizialmente doveva essere un vantaggio per l’organizzazione del lavoro in azienda, è diventato a tutti gli effetti un peso per i dipendenti che percepiscono sempre più spesso le riunioni come una perdita di tempo che mina la concentrazione e aumenta i livelli di stress.

 

L’approccio zero meeting di Shopify

La svolta arriva qualche settimana fa da Shopify che ha introdotto il modello “zero meeting” in azienda, decretando uno stop a tutte le riunioni di lavoro che coinvolgono più di due persone, vietandole completamente il mercoledì, e fissando un solo slot settimanale il giovedì per quelle da almeno 50 persone. Ma il colosso canadese dell’e-commerce non è il solo a intraprendere la battaglia contro le riunioni di lavoro inutili. Anche Meta, la società di Zuckerberg, e le italiane Satispay e Engineering stanno procedendo in questa direzione, dando un taglio alle riunioni di lavoro, fissando delle regole circa la durata massima o le fasce orarie, e limitando il numero di persone da coinvolgere.

 

I vantaggi del modello zero meeting

A far correre le aziende ai ripari rivedendo i principi dell’organizzazione del lavoro e del ricorso allo strumento delle riunioni è la consapevolezza che queste ultime costituiscono una minaccia per la produttività e per il benessere dei dipendenti. Stando alle stime, meeting inutili e improduttivi farebbero perdere ogni anno centinaia di milioni alle aziende. A questo si aggiunga il malcontento dei lavoratori, soprattutto quando gli incontri si rivelano di scarsa utilità, male organizzati e controproducenti. Molti dipendenti, inoltre, avvertono le riunioni come un momento altamente stressante, arrivando all’esasperazione, se non addirittura al licenziamento.

Al contrario, un approccio come quello zero meeting di Shopify orientato alla riduzione delle riunioni e una corretta gestione delle stesse, aiuterebbe a migliorare la produttività, lasciando tempo prezioso ad altre attività, riducendo i livelli di stress e migliorando la concentrazione dei lavoratori.

 

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[1] Fonte Repubblica https://www.repubblica.it/economia/2023/01/05/news/lavoro_stop_riunioni-382198682/